19/09/2020

Presto un secondo torneo in Italia

La prima storica tappa del World Padel Tour a Cagliari si è chiusa con un successo di pubblico in tv. Il presidente della Federazione internazionale Carraro: “Ora ci segue sempre più gente”.
Filippo Conticello

Quando domenica sera Fernando Belasteguin e Agustin Tapia hanno messo giù l’ultima palla e trionfato nel nuovo Sardegna Open 2020, è iniziata ufficialmente una nuova era per il padel italiano. Dopo l’entusiasmo degli esordi, la consapevolezza della maturità: questo sport inizia a diventare grande per davvero anche da noi. Non solo per il boom di praticanti che va avanti già da anni, ma anche per l’interesse crescente del pubblico, anche televisivo. Dopo aver trasmesso questa prima storica tappa italiana del World Padel Tour, una specie di Champions del gioco, Sky tratta per fare lo stesso anche con i prossimi eventi del circuito. E anche Cagliari, nonostante la pandemia, ha risposto alla grande: finali sold out, venduti tutti i 376 biglietti con posti distanziati secondo le norme anti-Covid. Le richieste erano tali che, in condizioni normali, si sarebbero riempiti tutti i tremila posti disponibili. Ci sarà dice il bis sardo nel 2021 ed è probabile che, visto il risultato, per quella data il Tennis Club Cagliari subirà dei miglioramenti strutturali finalizzati proprio allo sviluppo del padel all’interno. L’idea è di renderlo il punto di riferimento nazionale per tutti gli appassionati della “pala”, la famosa racchetta del gioco.

CHE SFIDE—
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Se in questa strana epoca lo sport dal vivo pare ormai una rarità, quello visto in Sardegna non ha deluso chi aveva appetiti arretrati: scambi spettacolari e partite tiratissime, nonostante una giornata di pioggia torrenziale abbia fatto ritardare il programma. C’è stato pure qualche fuoriprogramma, come quello pulp che nei quarti di finale ha messo fuori gioco Federico Chingotto, uno dei giocatori più talentuosi e attesi: palla sparata sull’occhio dal suo compagno, Juan Tello, e tanti saluti alla possibilità di vincere il primo torneo italiano targato Wpt. Per fortuna, niente di grave, ma tanto spavento. Nella finale femminile, invece, Marta Marrero, numero 1 al mondo, ha stretto i denti e giocato stoicamente fino all’ultima palla, nonostante una brutta distorsione alla caviglia: con la compagna Paula Josemaria ha ceduto in una finale tutta spagnola solo dopo una maratona al tiebreak contro la coppia Gemma Triay-Lucia Sainz. Tra gli uomini, invece, ha esultato l’eterno “Bela” in coppia con il connazionale argentino Tapia: il vecchio e il bambino hanno battuto in finale Botello-Ruiz, combattenti spagnoli capaci di eliminare nei quarti i numeri uno al mondo Galan-Lebron.